lunedì, febbraio 27

Liberate Rossella Urru

Ci sono donne straordinarie che non fanno niente per essere notate e con grande cuore donano la propria vita agli altri.


Manteniamo viva l'attenzione su Rossella Urru, i media non lo fanno, facciamolo noi


Per contribuire alla conversazione su Twitter social network usiamo gli hastag #freerossella  e #freeRossellaUrru




mercoledì, febbraio 22

Il COW Computing

Alcuni mesi fa, alla ricerca di finanziatori mi trovavo a Lussemburgo, insieme ad una serie di persone "del giro" (ormai ci conosciamo tutti hahahah perfino uno dei miei idoli, Rick Salmon, mi ha riconosciuto "Hi Aldo!") e ovviamente quando la compagnia è godibile, si spengono gli accessi a internet dei cellulari e ordinata una buona birra iniziano le conversazioni che amo.

La questione che fu messa sul tavolo in quel momento più o meno suonava come "ma che cavolo è il Cloud Computing?". Bella domanda... "That, is the right question" direbbe l'ologramma del creatore di robot.

Ovviamente nessuno di noi confuse il Cloud con l'housing, l'hosting, l'asp, e tutte le altre sigle che servono a indicare "un costo ripetuto mensilmente per ottenere un servizio". Che sia un server, una applicazione o uno storage, per cui si paga un tot ogni mese, tutti i mesi, lo usi o non lo usi e soprattutto sai dov'è fisicamente, allora non si parla di Cloud computing.

Ce la siamo ovviamente presa col marketing relativamente alla corretta applicazione della parola "Cloud" (ma perchè il popolo alla ricerca di finanziatori è fatto sempre di tecnici?). A parte una breve parentesi in cui mi sono ricordato che in Italia abbiamo servizi chiamati "storm" o "la nuvola italiana", tutti eravamo d'accordo sul fatto che i concetti fossero fumosi (hahahah!) e negativi (la tempesta ad esempio non è esattamente un concetto positivo) trasformando questa opportunità in paura.

Non ricordo dove avevo sentito qualcuno che, non avendo capito bene la parola "Cloud", l'avesse scambiata per "Cow". Qui ( http://youtu.be/Sgb62RQec8Q) oppure ascoltando due persone discuterne: "What did you think about Cloud computing?" "What? Cow computing?".
Però a me l'idea del "Cow computing" convince di più, e come concetto riesco a spiegarlo più semplicemente, quindi buttai sul tavolo il mio punto di vista più o meno in questo modo.


venerdì, febbraio 17

Perchè Dropbox morirà

Purtroppo il nome DocuBox (che ho inventato prima di loro) è molto assonante con Dropbox e molta gente pensa che DocuBox sia uno strumento simile a Dropbox, magari meno figo perchè italiano (grazie Marchiori e Volunia! siete fortissimi in questo!), però la realtà è un pò diversa.

DocuBox è nato con un intento ben preciso: mettere ordine nel caos "personale" non limitato a quello di una persona cioè esteso a più persone, per esempio che lavorano insieme.

Diametralmente opposta la visione di Dropbox, nato con l'obiettivo di trasmettere ovunque, ovvero sui vari pc, tablet, smartphone di una persona i suoi file personali.

In due parole DocuBox concentra in un punto i file di tutti, Dropbox sparpaglia ovunque i file di uno.
Se un obiettivo comune devo trovarci è quello di "permettere di accedere ai propri file personali ovunque io mi trovi" e se devo dirla tutta il mondo va verso il "cloud" che è esattamente l'inverso di Dropbox.

Dropbox è a tutti gli effetti una specie di estensione della "cartella condivisa" che magicamente funziona su tantissimi devices, e questa è sinceramente una bella funzionalità.

Peccato però che -prima o poi- grazie all'idea del cloud computing/cloud storage, questa funzionalità sarà parte integrate di qualsiasi sistema operativo.
Steve Jobs (parlatene bene, parlatene male, ha comunque cambiato il volto del mercato informatico zittendo qualunque superesperto) lo aveva visto bene. Dropbox gli si presentava come startup da acquistare e lui disse "bella questa utility di sistema" e se ne andò.

E adesso abbiamo iCloud.
Cosa è iCloud "una bella utility del sistema operativo Mac" che fa quello che fa Dropbox e anche qualcosa che Dropbox non potrà mai fare, perchè Dropbox non è una vera utility di sistema ma un "intruso", un software installato in un sistema.

L'ho detto un anno fa "ah ma tu sei DocuBox allora" allora che? Che c'entra? Noi facciamo cose diverse. Noi abbiamo un brevetto, Dropbox no, questo significa che almeno una delle cose che facciamo noi non le fa nessun altro, giusto? (Si ok magari si ma noi non gli chiediamo i diritti, il brevetto è stato depositato per proteggere il prodotto dalle brame di alcune grandi aziende italiane e non per fare cassa).

L'ho detto sei mesi fa, poi due mesi fa, poi mi sono stancato, "tanto prima o poi Dropbox sparisce e poi discutiamo" ho pensato.

E Adesso lo dice chi è più credibile di me... www.techcrunch.com
Seconda puntata...

Volunia 1/2

Sono utente autorizzato di Volunia!!!
Beh, finalmente, aspettavo la mail, è arrivata.

Ok, popcorn, patatine, birra, mouse, c'è tutto? Si, iniziamo.

Accedo e mi trovo un "bailamme" di tasti e icone in alto e al centro la textbox per la ricerca.
Bene, scrivo il nome di un sito (il mio)  una sola parola (DocuBox).
Niente, non lo trova, però trova un paio di rivenditori.
Scrivo l'url (l'URL!!! tipo www.docubox.it) e... Niente, non lo trova.

Però funziona benissimo la definizione del mio profilo, posso incontrare persone, fare chat, scambiare informazioni.

Se fosse stato presentato come un nuovo social sarebbe stato ovviamente più interessante... Come motore di ricerca innovativo, italiano, realizzato da uno che ha fatto grande LA Google... sono deluso.

Mi chiedo comunque, e non so quanti con me, quanto senso abbia reinventare l'acqua calda, che senso ha inventare un nuovo motore di ricerca? Si possono usare quelli che ci sono, almeno le cose LE TROVANO, no?
Fino a quando la notizia era "motore di ricerca semantico" aveva senso, adesso invece è il "motore di ricerca dei polli che volano". Mah, probabilmente non sono abbastanza intelligente per capire.

Quando mi sono trovato di fronte al fatto che dovevo realizzare il mio motore di ricerca documentale per DocuBox, giuro che nemmeno per un secondo mi è minimamente passato per la mente di inventarmene uno mio. C'era quello di Google, perchè diventare pazzo?

Questa la mia impressione al primo impatto.
Prometto però un 2/2 dove proverò a produrre almeno un paio di informazioni che possono aiutare i ragazzi di Volunia a migliorare il servizio.

                      Vai al post successivo > Volunia 2/2

giovedì, febbraio 16

Il mio decimo primo post

Saranno almeno una decina i blog che ho fatto partire in giro per la rete e c'è solo il primo post. Sempre.
Questa è almeno la decima volta che scrivo un primo post, e succede ogni volta che mi si rompe un argine che dopo "un pò" si ricompone e i blog rimangono con il solito primo post, punto.
Stavolta è diverso gli argini che si sono rotti sono tanti, e mi chiedo se riuscirà questo a diventare un blog che sarò capace di tenere aggiornato più o meno una volta a settimana.
Non sono un "blogger" quindi non lo so adesso, intanto inizio, poi si vedrà se avrò delle cose interessanti da scrivere, troppi ce ne sono fini a se stessi...

Lode del dubbio

Lode del dubbio

Bertolt Brecht


Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate serenamente e con rispetto chi come moneta infida pesa la vostra parola!
Vorrei che foste accorti, che non deste con troppa fiducia la vostra parola.

Leggete la storia e guardate in fuga furiosa invincibili eserciti.
In ogni luogo fortezze indistruttibili rovinano e anche se innumerabile era l'armata salpando, le navi che tornarono le si poté contare.

Fu così un giorno un uomo sulla inaccessibile vetta e giunse una nave alla fine dell'infinito mare.

Oh bello lo scuoter del capo su verità incontestabili!
Oh il coraggioso medico che cura l'ammalato senza speranza!

Ma d'ogni dubbio il più bello è quando coloro che sono senza fede, senza forza, levano il capo e alla forza dei loro oppressori non credono più!

Oh quanta fatica ci volle per conquistare il principio!
Quante vittime costò!
Com’era difficile accorgersi che fosse così e non diverso!
Con un respiro di sollievo un giorno un uomo nel libro del sapere lo scrisse.

Forse a lungo là dentro starà e più generazioni ne vivranno e in quello vedranno un'eterna sapienza e spezzeranno i sapienti chi non lo conosce.
Ma può avvenire che spunti un sospetto, di nuove esperienze, che quella tesi scuotano. Il dubbio si desta.
E un altro giorno un uomo dal libro del sapere gravemente cancella quella tesi.

Intronato dagli ordini, passato alla visita d'idoneità da barbuti medici, ispezionato da esseri raggianti di fregi d'oro, edificato da solennissimi preti, che gli sbattono alle orecchie un libro redatto da Iddio in persona, erudito da impazienti pedagoghi,
sta il povero e ode che questo mondo è il migliore dei mondi possibili e che il buco nel tetto della sua stanza è stato proprio previsto da Dio.
Veramente gli è difficile dubitare di questo mondo.
Madido di sudore si curva l'uomo che costruisce la casa dove non lui dovrà abitare.

Ma sgobba madido di sudore anche l'uomo che la propria casa si costruisce.
Sono coloro che non riflettono, a non dubitare mai.
Splendida è la loro digestione, infallibile il loro giudizio.
Non credono ai fatti, credono solo a se stessi.
Se occorre, tanto peggio per i fatti.
La pazienza che han con se stessi è sconfinata. Gli argomenti li odono con gli orecchi della spia.

Con coloro che non riflettono e mai dubitano si incontrano coloro che riflettono e mai agiscono.
Non dubitano per giungere alla decisione, bensì per schivare la decisione.
Le teste le usano solo per scuoterle.
Con aria grave mettono in guardia dall'acqua i passeggeri di navi che affondano.
Sotto l'ascia dell'assassino si chiedono se anch'egli non sia un uomo.

Dopo aver rilevato, mormorando, che la questione non è ancora sviscerata vanno a letto.
La loro attività consiste nell'oscillare.
Il loro motto preferito è: l'istruttoria continua.

Certo, se il dubbio lodate non lodate però quel dubbio che è disperazione!
Che giova poter dubitare, a colui che non riesce a decidersi!
Può sbagliare ad agire chi di motivi troppo scarsi si contenta!
Ma inattivo rimane nel pericolo chi di troppi ha bisogno.

Tu, tu che sei una guida, non dimenticare che tale sei, perché hai dubitato delle guide!
E dunque a chi è guidato permetti il dubbio!